Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone.

(John Steinbeck)

Sacchiletto

La scelta di un saccoletto è sempre piuttosto delicata. Nella mia lunga esperienza in negozio, ho sempre avuto domande del tipo: vorrei un saccoletto fresco d’estate e caldo d’inverno, che non ingombri e non costi troppo. Con questo articolo cerco di spiegare cosa bisogna fare per poter comprare un saccoletto, da Decathlon, su Amazon o in un negozio specializzato senza temere di sbagliare acquisto.

Innanzitutto bisogna sapere riconoscere le caratteristiche del sacco a pelo.

TERMICITA’: sui sacchi sono presenti varie cifre che la indicano. Viene stabilita con dei protocolli approvati a livello europeo (che non tutte le marche riconoscono) e determinano a che temperatura quel sacco è funzionale, quando un utente standard indossa solo un intimo tecnico. E’ indicata generalmente con quattro cifre:
la temperatura massima (non ci interessa, perchè se fa caldo basta aprire il sacco e dormirci sopra!); la temperatura estrema (qui è importante non farsi ingannare, perchè questa indica la temperatura minima alla quale il sacco protegge dal congelamento, cioè non ci si muore, ma certo non si dorme!). Quella che interessa è la temperatura di confort, indicata da due cifre, generalmente la più bassa per i maschietti, la più alta per le femminucce che sono più freddolose.

IMBOTTITURA: piuma d’oca o sintetico…I sintetici odierni (fibre cave, primaloft ecc…) hanno raggiunto livelli qualitativi di eccellenza e sono resistentissimi all’umidità, si asciugano in fretta e tengono caldo anche se bagnati, ma non hanno ancora la capacità di espellere l’aria e di comprimersi come la piuma e il piumino d’oca, che peraltro sono più delicato.

Per riconoscere la qualità della piuma fare attenzione sempre al CUIN, acronimo di CUbic INches, che indica quanto la piuma si gonfia in un determinato periodo di tempo dopo che è stata compressa. Più alto è il CUIN, migliore è la qualità della piuma. I sacchiletto migliori vanno dai 650 CUIN in su, fino agli 800 di alcuni sacchi da spedizione di qualità (e prezzo) elevatissimi (es. THE NORTH FACE). I CUIN sono generalmente indicati sulla custodia, ma se così non fosse si può ricorrere ad un’altra informazione importante, cioè il rapporto tra piuma e piumino. Ad es. la scritta 80/20 significa che l’imbottitura di quel sacco è composta da piumino (preso sulle ali e sul ventre dell’oca dunque più leggero e caldo) per l’80% e da piuma (più pesante) per il 20%. I sacchi migliori arrivano ad un rapporto 95/5. Va da sè che le piume di anatra (ancora qualcuno le usa) sono più pesanti e meno calde, dunque di minor qualità.

La qualità dell’imbottitura determina il PESO e l’INGOMBRO di un saccoletto, elementi importantissimi se dobbiamo impacchetare uno zaino e prtarci l’attrezzatura in spalla per tanti chilometri.

Ovviamente il peso è funzione anche della qualità del tessuto esterno che,  se è sottile, resistente e di trama molto fitta per non fare uscire le piume, come il nylon pertex, alleggerirà molto il tutto, rispetto ad esempio ad un nylon tradizionale o addirittura al cotone(utilizzato solo nei sacchi da camper).

La FORMA, a mummia o a coperta (più larga in fondo). Non fatevi illusioni: neanche in un sacco a pelo a coperta si potranno allargare le gambe come nel metrimoniale di casa, anche se c’è un pò di spazio in più. Ma più spazio significa anche maggiore dispersione di calore, maggiore ingombro, maggior peso. dunque il mio consiglio è: imparate a dormire in un saccoletto, girandovi assieme ad esso e optate per una forma a mummia, e lasciate i sacchi a coperta a chi viaggia in camper, dove le esigenze sono diverse.

Saccoletto Colibrì – Ferrino

Infine il PREZZO.

La regola fondamentale è questa: se aumenta la termicità e diminuisce il peso, allora aumenta il prezzo. Quindi, se vogliamo diminuire il prezzo bisogna rinunciare alla termicità o alla leggerezza.

Adesso possiamo tranquillamente scegliere il nostro saccoletto tra i tanti che ci vengono offerti, online o dal vivo, tenendo innanzitutto presente quale

utilizzo dobbiamo farne PREVALENTEMENTE, perchè non esiste un attrezzo che vada bene per tutto. Dunque se vogliamo utilizzarlo per viaggiare, magari in paesi caldi e/o tirarlo fuori quando non ci sono lenzuola (oppure ci sono ma è meglio non utilizzarle), è bene orientarsi su un sacco leggero, in sintetico o piuma, a coperta, con temperature confort che possono partire da 10°C in sù. Per questo utilizzo va benissimo il vecchio COLIBRI’ di FERRINO, che è giusto uno step sopra il saccolenzuolo.

Se si vuole invece un sacco che vada bene anche quando la temperatura cala, ma si deve privilegiare la leggerezza e la compattezza, giusto per viaggiare anche in inverno o andare con lo zaino per rifugi in estate o autunno, allora direi che la linea ED PLUS di CAMP è attualmente un passo avanti agli altri come rapporto qualità/prezzo.

Per la montagna, dobbiamo salire di livello e passare a sacchi in piuma (più leggeri) o in sintetico (se ci proponiamo di bivaccare all’aperto) che abbiano una temperatura di confort compresa tra -5° e 0° C. In questo segmento trovo ottimi i sacchi della linea DENALI di CAMP. Ma se siete votati all’avventura e pensate di bivaccare anche all’aperto, date anche un’occhiata alla linea FUSION HYBRYD di SALEWA, ottimi sacchi con la parte inferiore in fibra sintetica (per proteggere dall’umidità) e la superiore in piumino 650 CUIN per maggiore comprimibilità e confort.