la lana

la lana

La lana è una fibra tessile che si ottiene lavorando e portando a filatura la parte esterna del pelo di vari animali: La maggior parte della lana è ottenuta dagli ovini (lana di pecora comune, shetland, merinos), ma fibre pregiate si ottengono da caprini (cachemire, mohair), bovini (yack, bisonte), roditori (angora), camelidi (cammello, alpaca, vigogna, lama). A seconda delle caratteristiche del tipo di pelo utilizzato, la lana prodotta avrà prestazioni superiori, fino ai livelli molto elevati delle lane più pregiate come la merinos o il cahemire. Questo perchè il vello o il pelo di questi animali è molto più sottile, morbido, igroscopico di altri.

I vantaggi della lana sono molteplici:

  • conduce male il calore, dunque è un buon isolante termico;
  • assorbe fino al 30% di umidità senza dare l’impressione di essere umida, dunque è adatta anche a indumenti intimi molto più del cotone;
  • è discretamente idrorepellente grazie alla sostanza cerosa che ne ricopre le fibre;
  • è resistente all’usura e allo sgualcimento;
  • si tinge facilmente;
  • è molto elastica;
  • protegge dai raggi UV;
  • ha un alto punto di infiammabilità;
  • evita la proliferazione batterica, dunque resiste bene ai cattivi odori;
  • è resiliente, quindi ritorna alla forma originaria dopo esserestat piegata e si stropiccia poco.

Per contro presenta alcuni svantaggi:

  • tende ad infeltrire, cioè le sue fibre superficiali si attorcigliano;
  • con il tempo ingialliasce;
  • può essere attaccata dalle tarme;
  • si asciuga difficilmente.

Queste caratteristiche fanno sì che il suo uso in campo outdoor dopo l’introduzione delle Tecnofibre si sia molto ridotto, soprattutto a causa della sua capacità di assorbire l’umidità e della difficoltà di asciugatura. In effetti alcune lane di qualità eccellente, potrebbero essere utlizzate con buoni risultati anche in ambito tecnico, ma non sarebbero competitive per via del loro costo molto elevato. Ad oggi quasi esclusivamente la lana merinos è utilizzata come intimo di qualità in ambito tecnico, nel quale si mette in evidenza per il confort e la termicità che può offrire, anche se nell’utilizzo in attività ad alto impatto aerobico, è sostituita da fibre sintetiche. Aziende come la tedesca ORTOVOX utilizzano la lana merino come componente per capi di abbigliamento tecnico e SALEWA ha reintrodotto l’uso di lana tirolese (tirolwool) su molti suoi capi imbottiti.

Per ridurre l’impatto ambientale, è possibile produrre lana anche a partire da tessuti già utilizzati. In questo campo Patagonia ha in listino articoli prodotti con lana riciclata.

Manutenzione

LAVAGGIO, ASCIUGATURA:
Richiede attenta manutenzione, che varia sensibilmente a seconda si tratti di maglieria intima, esterna o di capi confezionati in lana. L’intimo si lava normalmente ad umido, anche in lavatrice con gli appositi programmi, in acqua tiepida (30-40°), smacchiando preventivamente i capi, usando per candeggiare prodotti a base di perborato. Evitare strofinamenti e strizzature che possono provocare infeltrimenti o deformazione dei capi. Assorbire l’eccesso d’acqua mediante asciugamani di spugna, appendere normalmente ad asciugare. Per la maglieria esterna, se l’indumento è delicato, far lavare a secco; se si può lavare ad umido, usare le stesse cautele indicate: particolare cura nel ridare all’indumento bagnato la giusta forma. Far asciugare in piano. Nelle confezioni esterne e regola fissa di far pulire l’indumento a secco, In tintoria. Fa parte della manutenzione far “respirare” spesso il capo, esponendolo all’aria, sin da quando ritorna dalla tintoria e alternarne l’uso.
STIRATURA:
Ferro da stiro tiepido, su indumento inumidito, oppure a vapore; attenti a non deformare il capo. Ricordare che la lana è termo-plastica, cioè col caldo assume e fissa forme e dimensioni. La stiratura va fatta interponendo un panno per evitare gli effetti “lucidi”, usando magari il ferro a vapore. Una volta stirato ad umido, il capo va ripassato a lungo per essicare tutta l’umidità: così la forma e le pieghe durano a lungo.

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